Nel tardo pomeriggio di un anonimo mercoledì di dicembre, nel pieno di un tracollo sentimentale più intenso del solito, la mente di Pablo Sonador ebbe un impulso nuovo: partire. Trovare un rimedio alla malinconia ribollente in corpo, aprire il campo alla scoperta. Così afferrò una mappa e la fissò serioso: cercava un paese intenso e caloroso in cui aspettare primavera, a occhi socchiusi desiderarla. Dimenticò la mappa e attese. E non li aveva ancora riaperti che già stava calpestando la Spagna.
venerdì 14 giugno 2013
Sud.
Per accogliere el verano.
Abbandonàti gli amori e gli umori della terra del toro.
El verano sorge nel cuore della grande madre.
A ja ljublju, grande madre Calabria.
El Sonador ci arriva con un'utilitaria a tre porte.
Compagna di viaggio.
Grattare via la ruggine dalle articolazioni, l'obiettivo.
Sciogliere osteociti.
Lascia che il mare e la sabbia ti prendano.
Divora tre anni di accumuli e fratture, ricomponi le ossa.
Ora che i calli abbrustoliscono a riva e all'orizzonte deflagra il vulcano.
Terra che accechi e che incendi, uno solo il tuo grido.
Sud!
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