giovedì 3 marzo 2011

Lo spreco di materia

Pasteleria di Bilbao. Interno. Sera.
Hermano Franz sedeva a un tavolino di una pasteleria del centro di Bilbao, mani e bocca alle prese con un gonfio quarto di luna alla crema.
La ragazza della panca accanto dialogava in maniera insistente con un giovane tutto zigomi, truccato da donna. Costui sfoggiava in maniera scioccante due potenti labbra di rossetto al centro della faccia e una messa in piega da fare invidia alle indossatrici delle riviste in voga nelle migliori peluquerias.
Su quale potere nascosto potesse avere quel giovane Boy, Hermano si interrogava da un pezzo. Divideva infatti l'attenzione fra la specialità che lo chiamava dal piatto e l'intrigante figura femminile poco più in là e, negli intervalli che separavano i morsi, si domandava come potessero i due scambiarsi concetti di pensiero inframmezzati da agili tratti di lingua, senza porsi alcuna minima questione di “compatibilità”.
Non che gli importasse granché. Hermano era un ragazzo dai principi tradizionali, ma in fondo si trovava nella libera e aperta terra di Spagna. Però gli pareva quanto meno buffa la situazione che aveva come protagonisti due esseri molto simili nel fisico, ma oggettivamente di sesso opposto.
E arrivando pure al succo della questione e senza scendere in espressioni dettate oltremodo dall'invidia, tutta quella “compatibilità” messa in pratica davanti ai suoi occhi non poteva che riassumersi tranquillamente in un abbondante spreco di materia prima.

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